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Diario della giornata: .

Ultimo giorno. Sono volati questi giorni.Prepariamo le valigie e facciamo il check out. Non paghiamo nessun extra. Non abbiamo preso nulla dal frigo…. Ehi ma non c’era il frigo in camera …. Chiediamo al desk se possiamo lasciare le valigie per qualche ora. Molto gentilmente il ragazzo cino/giapponese ce li fa sistemare all’interno di una saletta vicino all’ascensore. Mangiamo colazione in un locale sulla 7°Avenue. Ultima colazione americana. Ci mancherà. Tra una pancetta e l’altra stiliamo il programma della giornata: Allora Marco…”Per prima cosa andiamo al ponte di Brooklyn che ieri non abbiamo potuto vedere. Poi risaliamo verso Little Italy, Canal Street e poi chiudiamo sulla 34° da Macy’s per comprare i fantomatici profumi della kiel’s – musk oil.. Per le 5 dobbiamo essere in albergo ritirare le valigie. Cosi alle 18.00 18.30 saremo in aeroporto. Il volo e previsto per le 20.30 dal Jfk”. “Ok va bene” risponde Marco scuotendo  la bottiglia di senape da mettere sulle uova. .
Nulla di quanto stabilito avverrà….
Partiamo in effetti in direzione Brooklyn Bridge. Scendiamo a Brooklyn direttamente alla fermata di High Street Station.Scendiamo costeggiando le rampe di accesso del Maestoso ponte. Ci soffermiamo al vista point ai Brooklyn Heighs. La vista è spettacolare. La giornata è stupenda. Non c’è una nuvola. Rimaniamo a bocca aperta per quasi un'ora a godere del paesaggio. Le navi, che arrivano da chissà dove e vanno di nuovo a chissà dove…,i pescatori, i gabbiani lo skyline… insomma che roba! Partiamo per la traversata sul ponte. La pista pedonale e ciclabile si trova in mezzo e sopra alle corsie carrabili. Il panorama è stupendo. Mano a mano che ci avviciniamo alla città.
Non riusciamo a smettere di fare le foto. Ci mettiamo quasi un'ora a percorrerlo. Ci fermiamo prima a vedere di quà e poi a vedere di là…è uno spettacolo. Si arriva a vedere molto nitidamente fino alla Statua della Libertà e  da questa particolare angolazione, tutta lo skyline di Manhattan è spettacolare .

Arriviamo al City Hall Park proprio di fronte al minuscolo municipio della citta.  Siamo nella zona del  CIVIC CENTER sede del palazzo di giustizia, COUNTY COURTHOUSE, , CITY HALL e del WOOLWORTH BUILDING il più alto edificio del mondo fino al 1929, quando venne superato dal Chrysler Building. (Frank Woolworth si era arricchito con i suoi negozi a prezzo fisso, dove tutto costava 5 o 10 cents, e che non facevano credito a nessuno. Fedele alla sua filosofia, pagò in contanti anche il suo grattacielo).
Da buoni italiani all’estero, decidiamo di visitare anche la parte italiana della città, quindi ci dirigiamo verso Little Italy. Attraversiamo Canal Street ed eccola…

Il quartiere che una volta era un’importante punto di riferimento della città è ormai ridotto ad una via di ristoranti con nomi Italiani (in maggioranza con la grammatica sbagliata) che col passare degli anni è stato inglobato dalla circostante e più ampia Chinatown. (ci credo sono 2 miliardi)
Mangiamo un hotdog per strada. Chiamiamo anche casa: “Tutto bene stiamo per andare all’aeroporto. Ci vediamo domani”. Sono gia le 15.30 . Il tempo passa e ,visto che ci siamo prefissati di ripassare all’albergo  entro max  le 17.30 per raggiungere  senza correre l’aeroporto, decidiamo di andare a fare gli ultimi acquisti per i consueti ricordini da portare in Italia. Ci dirigiamo quindi verso la metropolitana per raggiungere la 33° strada per l’acquisto dei profumi che avevamo gia individuato da Macy’s il primo giorno. E’ da questo preciso momento che tutto, dico, tutto va per il verso sbagliato.
Che è successo?…. Beh.. non ci vergogniamo a dirlo….Ci siamo persi!!! Eh si…Ma andiamo con ordine.
Partiamo dalla fermata di Canal St. E’ domenica, nella metropolitana ci sono dei lavori, non c’è nessuno in giro a cui chiedere informazioni…forse qualche linea è interrotta …non si capisce…. Ma per qualche oscuro motivo, per distrazione, o semplicemente perchè arriviamo da un paesino di 4000 abitanti, prendiamo il treno sbagliato. Le fermate che stiamo passando (senza fermarci) non sono quelle della mappa!! “Nooo! E’ un express. Ferma solo ad alcune”. Vabbè ci diciamo…Alla prima torniamo subito indietro. Siamo a Queens Plaza. All’uscita della metropolitana al posto che sulla 33° strada ci troviamo nel Queens. Solamente noi due e un altro tipo, di origine orientale. Un po’ particolare, ci chiede, a noi, informazioni per tornare indietro!
E’ strano ma da quella fermata non c’era un treno che tornasse indietro verso la city. Siamo un paio di fermate dentro il Queens… aspettiamo...un po’.. niente. Decidiamo di uscire dalla stazione rientriamo da un altro ingresso ma siamo sempre li… PANICO! Le lancette corrono e noi siamo li da quasi mezz’ora. Ci sono ancora da comprare i regali, riprendere le valige! “Guarda Davide!” .Dice Marcolino. “E’ previsto in arrivo un convoglio”. Finalmente!. Arrivo previsto 20 min. “Oh cazzo 20 minuti. Ancora?.” L’unica cosa positiva è poter ammirare dalla banchina (siamo in una stazione sopraelevata) lo skyline di Manhattan. Che roba! Alla fine in qualche modo riusciamo a prendere la “linea” che ci riporta a Manhattan e circa mezzora piu tardi arriviamo da Macy’s… Sono le 17.00!  Il tempo passa ma abbiamo ancora tempo. Raggiungiamo il reparto profumi, sicuri di trovare quello che cerchiamo, decisi ad acquistare gli agognati profumi e poi tornare in albergo a recuperare le valige e partire, finalmente alla volta dell’aeroporto.

La commessa che ci serve, ci comunica che il centro commerciale + grande del mondo non ha più il tipo di profumo che cerchiamo. Finito! “Finitoooo?” Confabula con una sua collega e ci consiglia di acquistarlo al Landesbank Kiel al 230 di Park Ave. Di corsa sotto terra in metro. Compriamo i profumi. 3 boccette a 99$. Ste donne!!! Fosse stato per me, avrei lasciato perdere, ma Davide era deciso all’acquisto di questo simpatico profumo. Sono ormai le 18.00 quando con i profumi in saccoccia ci rechiamo in albergo per mettere finalmente tutto in valigia e dirigerci verso l’aeroporto.
Di nuovo sottoterra a passo svelto questa volta. Sono le 18.20 quando raggiungiamo la fermata della metropolitana di Penn Station sulla 34th street per prendere la “linea blu verso Jamaica Station dove è possibile prendere lo shuttle verso l’aeroporto.

“Il tragitto durerà 40 minuti circa. Arriveremo  per le 19.00 ci diciamo. Un po tardino per un volo intercontinentale ma va ancora bene…”
“Meno male. Ce l’abbiamo fatta…” ci diciamo. Neanche per sogno.
Come già detto prima è Domenica, e dei lavori alla metropolitana hanno portato a dei cambiamenti sui percorsi dei treni della metropolitana.  Noi, sicuri di sapere la strada perchè ripercorriamo la stessa che ci ha portato in albergo qualche giorno prima, ci mettiamo a chiacchierare . Seduti e spensierati, chiacchieriamo pensando ai bei momenti trascorsi in questi giorni , aspettiamo di raggiungere Jamaica Station..
Assorti nei nostri pensieri…ad un certo punto….. sentiamo una voce che ci chiama…. Hey men!?!
Un ragazzo di colore, avendo visto che avevamo le valigie, ci chiede se eravamo diretti all’aereoporto. “Of course” gli rispondiamo.Con voce molto pacata ci comunica che dovevamo scendere due o tre fermate prima.
Oh Merda!
Intenti a chiacchierare ,infatti, non abbiamo visto che le altre persone munite di valigie, quindi presumibilmente dirette all’aereoporto, erano scese  ad una qualche fermata imprecisata peraltro annunciata da uno speaker a cui noi non avevamo dato ascolto!!! Disastro!
Dopo aver ringraziato tipo, in preda al panico e col terrore fondatissimo (erano le 19.30 e l’aereo decollava alle 20.30) di perdere l’aereo, scendiamo alla prima fermata che troviamo: Sutphin Blvd. in mezzo al Queens.
Anche qui treni che tornassero indietro, neanche l’ombra. Non potevamo permetterci il lusso di aspettare questa volta. Dovevamo fare qualcosa. E subito. Meno di un’ora alla partenza!
Usciti dalla stazione della metro cerchiamo un taxi per raggiungere l’aeroporto.
Si avvicina un tipo abbastanza losco, jeans e maglietta bianca, che ci chiede se desideravamo un taxi, indicandoci la sua auto personale. Siamo già nei pasticci... perchè aggravare la situazione. “Thanks man!” diciamo e ci allontaniamo.

Ehi c’è un autobus li”… “si si…ha JFK scritto davanti.. dai saliamo”. Ore 19.40 Saliamo sull’autobus 3 direzione Jfk.. Posti a sedere li troviamo ma non vicini…non c’è problema. Dai che forse l’abbiamo aggiustata. Apro la mia Lonely planet e vedo che non siamo lontanissimi dall’aeroporto. Dai 20 minuti e siamo arrivati.
Il problema è che l’autista  èe scorbutica, e alla nostra richiesta di informazioni ci manda a quel paese. La tensione sale. Le fermate sono più o meno ogni 200 mt. Il viaggio dura un’eternità. Facciamo tantissime soste, ogni tanto io e mio fratello ci guardiamo, bianchi in volto, sorrisi falsi per farci coraggio ma sicuri di non riuscire a prendere piu l’aereo.Fuori con il buio che avanza, non vediamo edifici che ricordino un’aereoporto.
Attraversiamo zone piu o meno residenziali, i sobborghi della città, caratterizzati da casette piccole ma ben tenute con il classico praticello davanti casa e il canestro sopra il portone del garage. E’ bello vedere questa parte della città ma, in quel momento volevamo solo arrivare all’aereoporto. Il tempo passa….Sono le 20.10. Le speranze si affievoliscono oramai .”Marco guarda!” l’aereoporto….evvai.Un ragazzo che fino a quel momento aveva giocherellato con il suo telefonino, vedendoci un po’ tesi, ci domanda a che terminal dovevamo scendere. Noi gli diciamo che il terminal e il n. 1. E’ anche il suo. Ci dice che bisogna dire all’autista il terminal a cui si vuole scendere se no la fermata non viene effettuata. Proviamo a parlare all’autista. Di nuovo ci ordina di sederci. “right now sir” Subito! Paul il ragazzo canadese ci fa capire che anche secondo lui, l’autista non è tra le persone piu cordiali in circolazione. Finalmente raggiungiamo il Terminal 15.Siamo solo noi tre sull’autobus. Appena si aprono le porte ci lanciamo letteralmente fuori e un VAFFANC.... esce spontaneo rivolgendoci all’autista.
Con i trolley in braccio quasi fossero dei palloni da rugby corriamo come disperati verso la hall delle “departures”. Check in super veloce. La hostess ci dice “A little late eh?.. Per fortuna il controllo security al checkin siamo solo noi in quel momento e non aspettiamo nulla. Passato il controllo corriamo verso il gate. Arriviamo all’imbarco alle 20.25.  Siamo stati gli ultimi due passeggeri a salire sull’aereo.


Il 747 della Lufthansa rulla sulla pista. Motori al 100%. Schiacciati al sedile il nostro battito è ancora a 1000…e non è paura di volare (semmai era la paura di non poter volare quella sera….)
Ci stacchiamo. Grande virata a sinistra…Mi giro indietro, verso la coda dell’aereo. E’ buio fuori dal finestrino… ma e impossibile non riconoscere le mille luci di Manhattan in lontananza…  L’adrenalina è alle stelle. I 5 giorni intensissimi si fanno sentire…Continuo a mantenere lo sguardo su quelle luci che si affievoliscono sempre di più…”A presto New York”. Appena mi giro, vedo Marco con gli occhi chiusi vicino a me…e … sfinito dalla tensione delle ultime ore anche   io mi addormento.
Mappa tridimensionale commentata : .

New York City /Francoforte/Torino/
Giorno
05
 
domenica 02 aprile 2006
4/5
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La foto del giorno
 

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Vitto   Alloggio
Sbarro
33Rd and 7th
159 West 33rd
Street
New YorkK, NY 10001

Volo New York - Francoforte


Spese e Notizie
Souvenirs
Kiel's Profumi
29$
99$

Pranzo da Mac
Souvenirs
Colazione

12$
30$
14$

Totale Spese della giornata
184$

Links utili
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Descrizione

Note e Avvisi
 
Tutte le fotografie (tranne la vista aerea noturna e il ponte) sono state scattate da noi stessi. La riproduzione parziale o totale delle foto è vietata senza autorizzazione
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